Love Session

Un viaggio nella regione più colorata della Francia – Engagement in Provenza

Sembrava che l’amore si fosse preso una pausa dai riflettori, sembrava che lo si potesse vivere solo nella propria intimità fra le quattro mura domestiche. Matrimoni annullati, engagement … ci avevano detto fermatevi, rimandate le vostre dimostrazioni a data da destinarsi. E poi all’improvviso tutto con calma ha preso una direzione differente. A piccoli passi torniamo a riprenderci la nostra vita!
E io a riprendere il mio lavoro …

I protagonisti di questo Engagement in Provenza siamo noi, Holocene Studio


Spesso nelle storie che vi racconto io mi trovo sullo sfondo ad immortalare in uno scatto momenti indimenticabili, stavolta di questa storia sono protagonista e coprotagonista, insomma è la storia di come in Provenza ho scattato le foto del nostro engagement.
Un weekend pieno di chilometri percorsi e luoghi incantevoli in cui mi sono perso insieme alla mia compagna.

Greoux-les-Bains una piacevole sorpresa


Partiti il venerdì per l’ora di pranzo, mentre il paesaggio attorno a noi cambiava forma, dalla colline della Toscana al blu del mare della Costa Azzurra, siamo arrivati nel piccolo paesino di Gréoux-les-Bains. Ad accoglierci Joëlle e Bernard, due magnifici padroni di casa, e musicisti professionisti, che ci hanno fatto fin da subito sentire a nostro agio, accompagnandoci sulla loro terrazza ed ecco che davanti a noi si stagliano i paesaggi che lo stesso Cézanne osservava per poi imprimerli su tela, davanti a noi il Monte Saint Victor.


Il tempo di rinfrescarci e siamo subito corsi nel villaggio per perderci fra gli stretti vicoli contornati da case con facciate dai colori pastello adornate da sgargianti fiori colorati. L’architettura tipicamente provenzale è in grado di creare un armonia perfetta tra i suoi abitanti e i turisti che passeggiano lungo i vicoli.
Per cena ci siamo fermati alle Terrasse des Maronniers, una piacevole scoperta alla fine della passeggiata. Immerso tra sontuosi alberi e accoglienti camerieri che ci hanno guidato alla scoperta dei sapori della Provenza.

Partiamo per il nostro tour de force


Al mattino seguente, dopo la ricca colazione preparataci da Joëlle, siamo partiti per Aix-en- Provence.
Un elegante città che non si allontana poi troppo dal fascino che racchiudono i piccoli villaggi provenzali. Capace di stupirti mentre passeggi per il suo mercato tra cestini di vimini pieni di lavanda, l’odore delle spezie provenzali, i formaggi e le boulangerie che ti inebriano con il fragrante profumo del pane ma soprattutto del pain au chocolat (di cui sono ghiotto, di fatti non ho potuto non prenderne un paio per merenda). I caffè all’aperto popolati da giovani, le case color pastello, le fontane gorgoglianti fanno da contorno a questa incantevole città.

Verso la selvaggia Camargue e la bellissima Arles


Da qui ci siamo poi diretti verso il Camargue, nella speranza di poter ammirare fenicotteri e i cavalli bianchi correre lungo il nostro percorso ma il poco tempo e le tante cose da vedere non ci hanno permesso di realizzare a pieno questo desiderio. Comunque qualche cavallo si è visto!
Verso l’ora di pranzo ci siamo fermati ad Arles (città in cui ritorneremo per il famoso festival della fotografia che purtroppo quest’anno è stato sospeso).

Con il suo centro storico a misura d’uomo, in cui spicca l’antica arena, Arles è in grado di regalarti un’atmosfera ricca di fascino che sembra somigliare ancora a quella che colpì lo stesso Van Gogh quando decise di vivere qui per alcuni mesi. Di fatti i piccoli bistrot colorati che lo hanno ispirato e che dipinse sono ancora rimasti fedeli alle sue tele.


Per pranzo ci siamo fermati al Cafe Factory Republique, proprio vicino all’omonima piazza della Republique, all’interno di un caratteristico vicolo ecco questo delizioso bar. Al cui interno abitanti del luogo e turisti condividono buon cibo, ottimo rosè e sgargianti sorrisi grazie anche al fantastico proprietario.

Verso Roussillon passando per L’Isle-sur-la-Sourge e Gordes


Per rinfrescarci un po’ ci siamo diretti a Isle-sur-la-Sorgue, un incantevole cittadina percorsa da canali punteggiati da antiche ruote idrauliche in legno ormai ricoperte dal muschio. Dopo aver passeggiato fra i suoi stretti vicoli ci siamo distesi su una pedana che permetteva di immergere i piedi nella gelida e rigenerante acqua che vi scorre, in cui il cielo limpido si specchia.


Rigenerati ci siamo diretti a Gordes, che molti ricorderanno per il film con Russel Crowe “Un’ottima annata”. Noi siamo stati colpiti dalla sua posizione, arroccata su uno sperone di rocca, le bianche rocce che compongono le case regalano a Gordes infiniti cambiamenti giochi di luce che cambiano nelle diverse ore della giornata. A pochi chilometri da Gordes si trova l’Abbazia di Sénanque. Passaggio obbligatorio per chi si trova a passare da qui. L’abbazia di staglia fra campi folti di lavanda che ti inebriano con il loro odore.

Roussillon e il sentiero delle ocre


Alla fine di questa giornata ci siamo concessi il tramonto a Roussilion, dove il sole caldo che tramontava sulle rocce color ocra ci ha regalato momenti magici. Il potere della luce del sole si accende e vi staglia nel blu del cielo limpido immerso in una verdeggiante natura incontaminata.
Il tempo qui sembra essersi fermato tra le antiche botteghe e le case dai mille colori.
Come la tavolozza di un dipinto ogni angolo sembra raccontarti qualcosa di magico. E proprio questa magia ti attraversa mentre si percorre il sentiero delle Ocre, dove si narra che la terra abbia acquistato questo colore rossastro per il sangue versato con il suicidio della bella Sirmonde, sposa di Raymonde d’Avignone. La fanciulla si gettò dall’alto delle falesie per il dolore, dopo che il marito uccise il suo amante, un giovane e aitante trovatore provenzale.
Un tripudio di colori e luci per la fine del nostro primo giorno in Provenza.

Tra lavanda e self portrait

Vi starete chiedendo perché vi ho parlato di un servizio di coppia in autoscatto. Eccoci arrivati al secondo giorno di questo viaggio, dove ci siamo persi per la via della lavanda prima di rientrare in Italia. Passando da Valensole, Brunet, Saint Jurs, Puimmoisson, Riez e Sain-Croix-du-Verdon ci siamo persi fra questi immensi campi di lavanda che si stagliavano davanti a noi approfittando delle prime e tenui luci del sole, ma anche di quelle più calde, fra dolci baci e abbracci abbiamo immortalato momenti che adesso possiamo condividere anche con voi. Dove uno scatto vale più di mille parole …

Guglielmo Meucci

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